Luca Buonaguidi
POESIA E PSICHE. Dall’ispirazione poetica alla terapia della poesia
SAGGI
Edizioni Mille Gru, 2023
Collana “TITA +” (strumenti di poetry therapy)
Formato 17×21, Pagine 400
ISBN 978-88-94694710
€ 25
“Oggi sappiamo che i poeti hanno sentito la poesia sgorgare da uno spazio interdetto alla ragione, il luogo originale dell’unione tra essere e natura. Sappiamo che i filosofi sono nati da quest’antica scissione e a partire da ciò si sono interrogati circa l’arcaico sentire-e-capire del poetare. Infine, sappiamo che gli psicologi tentano di comprendere l’esperienza di vita degli uomini da quel fatidico momento in cui Freud risolse un problema clinico con i versi di un poema classico. Ciò che continuiamo a non sapere è l’enigma della poesia tra terapia e follia, da dove viene l’ispirazione poetica e come la psicologia può riconoscerla. La risposta è la poesia come altra scienza del Sé e cura dell’Altro.”
Con questo studio di Luca Buonaguidi, Mille Gru Edizioni prosegue nel lavoro di ricognizione, ricerca e approfondimento sulla poesiaterapia, attività svolta già da alcuni anni attraverso la pubblicazione di libri e della rivista online Poetry Therapy Italia (www.poetrytherapy.it).
Questo libro è indicato per tutti coloro che operano nei settori della cura e del benessere, per chi utilizza la scrittura come espressione di sé e strumento di auto-mutuo aiuto e anche per chi è avulso dalla poesia intendendo esplorare l’elemento poetico del linguaggio più del dispositivo poetico in sé.
L’AUTORE
Luca Buonaguidi (Pistoia, 1987), ha scritto e curato libri sulla musica e i luoghi che ama, poesia e altri scritti che compaiono su antologie, riviste, blog, radio e tv italiane e non, collabora come co-autore progetti di musica e fotografia e ha diretto festival di controcultura. Psicologo specializzando in Psicoterapia Umanistica-Bioenergetica, socio della Federazione Italiana Psicologi dello Sport e membro del comitato scientifico della redazione di Poetry Therapy Italia, utilizza quotidianamente la poesia nella clinica e ha curato L’isola che c’è, il primo libro in Italia scritto da pazienti delle comunità terapeutiche.
Di seguito la recensione al libro a cura di Francesca Papp (psicologa, psicoterapeuta e poetessa e curatrice della rubrica EXTRA sulla rivista Poetry Therapy Italia).
“Poesia e psiche, dall’ispirazione poetica alla terapia della poesia” è un manuale stupefacente, un pilastro unico, saldo e irripetibile, che contiene i risultati di dieci anni di studi, esperienze sul campo e ricerca da parte dell’autore su “come la poesia possa condurre alla follia e come dalla follia possa salvare” (L. Buonaguidi).
È un volume diviso in cinque parti, di 400 pagine, importante anche per la bibliografia e per le dimensioni che “potevano essere tre volte tanto”, perché offre al lettore riflessioni continue su argomenti diversi e ben collegati e dunque interminabili.
Il libro fa insorgere il desiderio di leggere, appassiona vigorosamente e offre competenze culturali e strumenti pratici, da utilizzare ad esempio con i pazienti o con gli allievi. “Questo libro è dedicato ai poeti, consigliato a chiunque si sia chiesto da dove vengano le poesie e a chi utilizza la scrittura come espressione di sé, necessario per coloro che con l’elemento poetico del linguaggio si prendono cura degli altri” (L. Buonaguidi) e ci introduce alla Poetry Therapy.
“Tutti i grandi psicologi del XX secolo si sono occupati di poesia e nel libro li trovate in una cavalcata di 90 pagine”, raccontati come se l’autore li avessi intervistati.
“Per indicare l’attività creativa Fromm usa il termine produttività: un’attività dell’Io libera e spontanea, non esclusiva dell’artista ma potenzialmente comune a tutti” e “l’espressione artistica può costituire una parte importante della terapia, nel disvelamento dei traumi e nel recupero psicologico, mobilitando in modo significativo l’espressione delle memorie sensoriali” (L. Buonaguidi).
“Il giorno in cui poeti, filosofi, psicologi, scienziati, medici, artisti troveranno un terreno di incontro e parleranno una lingua comune è sempre più vicino”…“Oggi sappiamo che i poeti hanno sentito la poesia sgorgare da uno spazio interdetto alla ragione, il luogo originale dell’unione tra essere e natura. Sappiamo che i filosofi sono nati da quest’antica scissione e a partire da ciò si sono interrogati circa l’arcaico sentire-e-capire del poetare. Infine, sappiamo che gli psicologi tentano di comprendere l’esperienza di vita degli uomini da quel fatidico momento in cui Freud risolse un problema clinico con i versi di un poema classico. Ciò che continuiamo a non sapere è l’enigma della poesia tra terapia e follia, da dove viene l’ispirazione poetica e come la psicologia può riconoscerla. La risposta è la poesia come altra scienza del Sé e cura dell’Altro”. Come scrive Loi “il poeta sta in quel punto fragile e precario in cui conscio e inconscio si toccano”: questo manuale è “rivoluzionario” perché “capovolge il rapporto tra poesia e psicologia, dando il primato alla prima” (R. Carifi).
Espone che la psicologia nasce dalla poesia, e non viceversa, e questo apre scenari fondamentali in tutte le professioni che implicano la cura della relazione e il dialogo. Per poter lavorare in maniera completa “serve questo, tornare alle origini e metterle in pratica”… “L’etimologia greca del termine psicologia sta per discorso sull’anima, discorso di cui poeti sono i cantori prediletti dalla notte dei tempi, e se la psicologia ri-anima le storie, la poesia rianima le parole che ne sono alla base” (L. Buonaguidi).
Il libro è stato selezionato nella Classifica di Qualità de L’Indiscreto, votato tra le migliori uscite editoriali italiane dagli addetti ai lavori.
Dome Bulfaro è l’editore (Edizioni Mille Gru, Monza), ma anche l’autore della prefazione e dell’immagine in copertina.
Rispetto al legame tra inconscio e poesia ho sognato questa frase, a proposito del libro: “il fascino dell’uomo è di saper camminare non solo in avanti”, perché il manuale ci propone la visione di un essere umano con una progettualità futura, che ricerca e recupera attivamente il passato ed esplora anche le dimensioni laterali (e collaterali), attraverso i collegamenti con le varie materie. “La poesia oltre che una forma d’arte o un’antica scienza è il nostro faro linguistico, evolutivo” (Brodskij, 1998), cioè ci fa vedere la direzione in un percorso di cambiamento.
Luca Buonaguidi apre al lettore la mente e il cuore e ci fa già desiderare di leggere un altro suo libro, per cui come Freud possiamo domandarci: l’“analisi è terminabile o interminabile”?