Omaggio ad Antonia Pozzi (1912-1938) nel centenario della sua nascita.
Prima nazionale Biblioteca di Lissone (MB), 28 aprile 2012
scrittura scenica di Federica Volpe
interpretata da Adriana Libretti e Dome Bulfaro
videofondale Elisa Tagliati e Federico Pagliarini
durata 65’
Produzione Mille Gru/PoesiaPresente
La vita della giovane Antonia Pozzi come un moccio di candela spenta e ancora fumante, all’improvviso si accende all’incontro con la poesia. Da quel momento Antonia s’infiamma e risorge sempre più verso la luce di Dio, come un cero sui fiori d’autunno, fino al giorno in cui, a 26 anni, incontra volontariamente la morte.
Poi ch’io sono una cosa –
una cosa di nessuno
che va per le vecchie vie del suo mondo –
gli occhi
due coppe alzate
verso l’ultima luce –
(A. Pozzi)
La lettura scenica scritta dalla giovane poetessa brianzola Federica Volpe, vuole essere un omaggio alla poetessa di Pasturo nel centanario della sua nascita, privo di qualsiasi enfatizzazione del suicidio. Le interpretazioni della Pozzi da parte di Adriana Libretti, (attrice e autrice di teatro) come quella di Dome Bulfaro (poeta performer) il quale interpreta Antonello, unico amore di Antonia Pozzi, mirano semmai a sottolineare la straordinaria relazione tra parola poetica e fervore spirituale, come testimonia la Pozzi stessa in una lettera del 1933: […] Perché non per astratto ragionamento, ma per un’esperienza che brucia attraverso tutta la mia vita, per una adesione innata, irrevocabile, del più profondo essere, io credo alla poesia. E vivo della poesia come le vene vivono del sangue. Io so che cosa vuol dire raccogliere negli occhi tutta l’anima e bere con quelli l’anima delle cose e le povere cose, torturate nel loro gigantesco silenzio, sentire mute sorelle al nostro dolore. Perché per me Dio è e non può essere altro che un Infinito […].
Il videofondale degli artisti Elisa Tagliati e Federico Pagliarini, mentre la scrittura si snoda tra testi poetici e lettere della Pozzi, restituisce con una lenta quanto inesorabile ricomposizione della candela -inframmezzato da fotografie d’epoca e versi della poetessa- l’ascesi del suo cammino, sempre teso alla ricerca di un Amore a lei trascendente.