Poesie per il Nido è un’esperienza che parte da un’amicizia, si nutre di versi e si esercita in casa, come dono che viene dato perché la famiglia si apra all’ascolto di sé, delle parole che la cullano. È una ricerca poetica nata dentro il grande percorso della Poetry Therapy, che il gruppo guidato da Dome Bulfaro sta studiando e mettendo a punto già dal 2016. Il progetto è coordinato da Giacomo Nucci.
Dopo sperimentazioni sul gruppo stesso e su volontari esterni, si è pensato di aprire la ricerca verso le donne in dolce attesa, con l’intenzione di pensare un tempo tutto dedicato al nucleo familiare, che diversamente potrebbe avere poche occasioni di ascolto di sé e del proprio mondo interiore. Tante parole ci colpiscono ogni giorno, ma solo alcune ci toccano veramente. Ecco che Poesie per il Nido si propone come spazio-tempo esclusivo per far emergere ciò che ci mette in equilibrio e in collegamento diretto con il nostro sé.
La provocazione è: “I poeti possono essere a domicilio?”.
Sì, quando nasce un nido, lì c’è bisogno di poesia. E quando inizia la gestazione, quello è anche un tempo privilegiato per ascoltare vibrazioni uniche, che possono continuare a circolare nel nostro mondo interiore se le facciamo nostre. I poeti tengono aperto un canale che tutti abbiamo, ma di cui non siamo pienamente consapevoli.
La famiglia, nelle settimane prima dell’incontro, dà cinque parole significative, che poi nel gruppo di teatro-poesia (nato dal corso-laboratorio di Dome Bulfaro) vengono declinate secondo la sensibilità di ciascuno; ognuno quindi propone uno o più brevi testi che vengono raccolti e donati, insieme al trattamento in casa, alla famiglia al momento dell’incontro, che deve essere in una stanza che possa mettere a proprio agio la coppia e i poeti.
Seguendo un canovaccio ormai testato su otto coppie, due poeti vanno a dire sottovoce i testi scritti apposta per loro. Stringendosi intorno al nido, i silenzi, le pause, i versi tessono una calda trama che scioglie le contratture e fa scendere nel profondo, dove si ritrovano i significati consumati dal tempo e si costruisce una nuova partitura di parole che valgono. Per circa un’ora il nido familiare ritrova le sue parole amplificate e rimodulate, ascolta le risonanze e gli echi che esse provocano e nel contempo si fa canale di apertura per il nascituro, che coi suoi movimenti comunica reazioni e sensazioni che rimarranno distintive di quei momenti. Sia la mamma che il papà interagiscono con la voce – se vogliono – tra loro e con la pancia. Possono dire una poesia che li ha colpiti, che li ha rilassati. Tutto si svolge secondo quanto le persone desiderano. Nessuna forzatura o imposizione viene effettuata.
Per informazioni: millegru@poesiapresente.it